mercoledì 12 maggio 2010

BARRA A CODA DI RONDINE TIPO VIXEN E SCT C9,25" Celestron

Ho un tubo Celestron C9.25" SC su montatura equatoriale SkyWatcher HEQ5-Pro. Tale testa obbliga, da fabbrica, all'attacco con lo standard Vixen e con il mio ex Celestron C6 non mi ero mai posto il problema della barra di serie, visto che peso, ingombri e focale mi parevano ben "contenuti" dai parametri dichiarati per questa montatura. Ma poi ho cambiato tubo ed allora le cose sono mutate, particolarmente per le riprese planetarie con ccd che ho cominciato a fare. Ognuno ha un proprio limite di stabilità che ritiene accettabile e sopportabile prima di ritenere la sua montatura insufficiente e quindi da sostituire inderogabilmente. La ricerca continua del giusto fuoco nell'osservazione visuale e quella di grande precisione necessaria per le riprese dei pianeti mettono alla frusta la pazienza di chi non possiede montature eccezionali, a volte l'impresa poi è destinata ad un inesorabile fallimento nonostante qualsiasi sforzo! Ma cosa tentare prima di cambiare la testa equatoriale con una decisamente più performante e che contempli anche un attacco con standard diverso?
Nel mio passaggio dal C6 al C9.25, ho mantenuto la piccola e super-trasportabile montatura HEQ5-Pro essenzialmente per la sua compattezza, alla quale non ho voluto rinunciare, riservandomi di soppiantarla solo in caso di problematiche importanti. Ma il nuovo tubo ha ovviamente subito mostrato le sue ben maggiori esigenze di stabilità rispetto al precedente. In aggiunta il peso del diagonale da 2" per godermi l'insuperabile (ad oggi) oculare Pentax XW 40, altro bel peso, sul mio C9.25 hanno caricato ulteriormente la piccola HEQ5-Pro. Preciso che se tornassi indietro rifarei la scelta del 9.25" altre mille volte, perchè ritengo che un accurato bilanciamento renda praticabilissimo, in detrminati utilizzi, un setup come il mio! Ma, per il costante desiderio di migliorare, ho pensato che la barra di serie, a coda di rondine tipo Vixen, potesse avere delle più performanti alternative, sempre nello stesso standard. L'ho così sostituita con quella dedicata della Baader-Planetarium, che mantiene appunto lo standard Vixen. Questa barra, con il suo differente profilo, aderisce diversamente al tubo, ed inoltre permette l'ancoraggio delle due viti posteriori alla coppia degli appositi fori, quelli più distanziati, presenti in culatta, e che vanno liberati dai grani. La sostituzione permette un incremento finale di peso inferiore a 200 grammi. L'impressione di un ancoraggio più saldo è immediata già al montaggio sulla testa e la stabilità ne guadagna in modo facilmente percepibile.
Ho poi avuto risultati positivi da una prova rozza ed approssimativa, ripetuta tante volte con la vecchia barra, sulle microvibrazioni trasmesse dai motori dell'inseguimento che ora, con la nuova, non rilevo più.
Si tratta, in questo caso, di puntare una lucina rossa di segnalazione, cioè un bersaglio fisso posto in cima ad un traliccio distante poco più di un chilometro, con i motori in regolare inseguimento. Fare quindi scorrere il bersaglio nel campo dell'oculare ed osservare con la dovuta pazienza (molta a dire il vero) le eventuali minuscole oscillazioni anomale e determinare se cessano allo spegnimento dei motori. Ieri ho dedicato del tempo a questa specie di prova, che effettuerò ancora, e con la nuova barra non percepisco più quelle piccolissime oscillazioni, che prima erano la norma con i motori in funzione. Diciamo che, questa prova, almeno psicologicamente aiuta!