Considerazioni personali sulla mia strumentazione

Voglio qui fare una serie di considerazioni sulla mia strumentazione astronomica: che in quanto tale, cioè mia, è composta da singoli strumenti ed accessori, ognuno capace di performare in base al proprio "grado di qualità", con cui la fabbrica l'ha prodotto singolarmente, e che, ragionevolmente, deve essere condiderato "medio" rispetto all'intera produzione. Ciò significa che una quota di strumenti ed accessori, riferibili ai miei, per marca e modello specifico, è più performante ed un'altra quota, altrettanto significativa, lo è di meno. Chiaro?!
La premessa era d'obbliogo, visti i pareri più svariati e contrastanti, che riguardano ogni singolo tipo di OTA, oculare, montatura e tutto il resto che si usa in astronomia amatoriale. Discorso a parte meriterebbero le scemenze gratuite che talvolta si leggono sui forum italiani di astrofili, ma sorvoliamo, almeno per il momento.

Montatura equatoriale Go-To "Sky-Watcher HEQ5-Pro SYNSCAN"
Ho comprato questa montatura, nel 2009, per il mio ex tubo C6 SCT Celestron e l'ho mantenuta anche dopo il passaggio al mio attuale C9,25. Le specifiche "dichiarate" di questa montatura sono reperibili sul sito del produttore.
Veniamo a quanto da me riscontrato con l'utilizzo che faccio dell'esemplare in mio possesso.
Ho pagato meno di ottocento euro, nuova, due anni fa, questa montatura e il motivo principale dell'acquisto è stato che volevo un'equatoriale! Mi divertiva l'idea di stazionare, bilanciare, assistere ad un "corretto" inseguimento degli oggetti.. insomma mi piaceva l'idea di un'equatoriale. Fatto un rapido confronto tra quanto offriva il mercato, la HEQ5-Pro mi è sembrata il minimo sindacale e l'ho presa. E non mi pento! Piccola, leggera, robusta, precisa, economica e con poche pecche. Certo, c'era di meglio, ma non a questo prezzo, e c'era anche di peggio e obsoleto, a prezzi confrontabili.
L'accoppiata con il C6 era sin troppo "sbilanciata" a favore di una stabilità eccedente ed inutile all'atto pratico, ma volendo crescere di tubo: avrebbe retto ancora? Così ho preso un OTA C9,25 XLT e ce l'ho messo su. Barra tipo Vixen, cercatore red-dot da pochi grammi, peso dell'OTA quindi contenuto in circa 8,6 Kg ed è passata la paura!
Ora aprirei una piccola parentesi: si sentono e soprattutto leggono (in forum) svariate considerazioni sulla "presunta" estrema difficoltà a reggere un C91/4 Celestron addirittura con un'EQ6... ma per me è una mezza stronzata! Dico "mezza" perché taluni, in uso prettamente fotografico Deep-Sky, addobbano per forza di cose il tele con pesanti accessori, facendo crescere il peso del tubo a dismisura, fino a raddoppiarlo e mantenere un'inseguimento efficiente e preciso per le foto a lunghissima posa, in queste condizioni è arduo o, praticamente, quasi impossibile forse anche per una EQ6.
Però, montare il C9,25 sulla HEQ5-Pro (altro che EQ6) per un utilizzo in "visuale" è semplicemente S-T-R-A-F-A-T-T-I-B-I-L-E, senza "ma" e "se", non ci sono questioni!
Anzi, anche in Fotografia planetaria ad alta risoluzione, la HEQ5-Pro, sempre con il C9,25 SCT Celestron, si può usare alla grande!
Chi afferma il contrario, mi fa dubitare profondamente della sua capacità di "usare " una montatura equatoriale ...e non solo.
Le velleitarie ed inutili pretese di stabilità "granitica", "rocciosa", o similari: non fanno parte di questa classe di strumenti.
Ad un telescopio non si appende un'altalena per far giocare i pupi, ma ci si osserva il cielo, con la debita attenzione ed accortezza, che uno strumento meccanico-elettronico richiede, in modo funzionale ed adeguato alla sua classe di realizzazione.
L'esperienza fatta sul campo dovrebbe aiutarci a capire i limiti effettivi di un set-up e magari comprendere come, con piccoli accorgimenti o migliorìe, aggiustare la "performance"; ma non è sempre così ed allora ci si lancia in avventati giudizi categorici ed allora la figura del cazzaro è quasi garantita, ma purtroppo qualche fesso che gli da retta si trova sempre.
Veniamo ai fatti: quando una montatura, la mia HEQ5-Pro, permette un bilanciamento ottimale del tubo, un'inseguimento abbastanza corretto (con l'oggetto che rimane centrato nell'oculare per intere mezz'ore), una fuocheggiatura precisa, quando le vibrazioni da colpi accidentali si smorzano completamente in meno di un paio di secondi; quando tutto ciò si verifica: vuol dire che la montatura è già OK per quel dato tubo. La (mia) HEQ5-Pro, che "lavora" per centinaia di ore all'anno, è OK per il (mio) C9,25. E' OK anche per le riprese planetarie che da circa un anno effettuo e le relative pagine di questo blog lo confermano.
Non c'è altro da aggiungere.. e invece, si: la mia montatura è quasi costantemente fuori, all'aperto, ventiquattr'ore al giorno praticamente da quasi un paio di anni, e con i contrappesi sempre montati. A proposito: i contrappesi sono tre, i due "grandi" di serie ed uno "piccolo" aggiunto, per bilanciare al meglio il tubo e non tenere i pesi a fine asta.
Si potrebbero fare numerosi, e costosi, miglioramenti, ma il gioco varrebbe la candela? Forse basterebbe più semplicemente comprare un montatura che costi, e magari pesi ed ingombri pure, almeno il doppio: ma, ripeto, verrebbe la pena? E per ottenere cosa, per soddisfare quali specifiche e motivate esigenze? Non parliamo di "roccia" e "granito", non parliamo di cazzate, please!
Esistono montature motorizzate di ben altro rango, e non parlo di EQ6 o CGEM, ma metterle sotto ad un C9 a me pare una scelta bizzarra...

DIFETTI RISCONTRATI: i connettori elettrici della testa sono pietosi! di tipo assolutamente inadatto ad un'esposizione all'aperto, patiscono le temperature basse e l'umidità, sono di plastica scadente ed inclini alla rottura ed al falso contatto, vanno quindi protetti in ogni modo possibile, ma finiscono per danneggiarsi facilmente comunque; il coperchietto di plastica avvitato rappresenta uno "scudo" inefficace che nasconde all'occhio una schedina con contatti e led, saldati approssimativamente... e poi l'acciaio delle gambe del treppiede è quanto di peggio e più incline alla ruggine che abbia mai visto prodotto in questo materiale, ho provveduto ad inguainarli con del nastro americano di protezione... oltretutto, questo treppiede ha i pezzi verniciati, alla meno peggio, che sono fatti di non saprei cosa e la vernice si scrosta e li fa arrugginire in fretta... non sono cose da poco e soprattutto, per quanto riguarda i connettori, sono sintomo di una cattiva progettazione che può compromettere l'esito di una sessione osservativa o di riprese, magari dopo che si è fatta una lunga trasferta per spostarsi sotto un buon cielo...

Celestron C9 1/4 XLT O.T.A.
Avevo un compattissimo S.C. C6 piazzato sulla HEQ5-Pro e desideravo un tubo più performante, così il classico C8 è stato il primo pensiero, ma... mi sono detto: perché non fare un salto più sostanzioso, sempre che la montatura regga?
Ecco allora il C9!
Ho preso il tubo usato, a settembre del 2009, pagandolo meno di mille euro (nuovo costava quasi duemila: troppo!) e appena ho messo l'occhio all'oculare, ho capito che avevo davvero fatto benissimo a non "limitarmi" al C8. A 235 millimetri di diametro non credo ci sia nulla, al suo ingombro, al suo peso, al suo prezzo, capace di mostrare pianeti, ammassi globulari e Luna con la medesima "potenza", già sotto un cielo mediocre, che diventa così scuro ad appena 60x!
Sia chiaro: è uno Schmidt-Cassegrain, schema ottico di compromesso per eccellenza, molto "commerciale" e come tale va soppesato, quindi il confronto va fatto fatto con strumenti della stessa classe, ma se è scontato che performi meglio del C8 e peggio del C11, non lo è che possa essere così "distante" dal fratello minore e così "vicino" a quello maggiore.
Montato su un'equatoriale come la mia: non impone i contorsionismi in visuale di un Newton e soffre in modo praticamente trascurabile la maggiore ostruzione; se il campo inquadrato è minore, ma il doppio ammasso del Perseo è comunque uno spettacolo degno di nota (provare con il Pentax XW 40 mm per credere), è però molto più facile spingere con gl'ingrandimenti.
Costa e pesa decisamente meno, con quello che ne consegue, dei Maksutov tipo Intes Micro, di diametro e focale confrontabili; rispetto al Mak 180 S.W. è più versatile, ha più campo, è più luminoso ed ha una "migliore" termostatazione: può bastare!
I rifrattori acromatici stra-commerciali si arrendono molto prima: per diametro, peso, ingombro, ingrandimenti praticabili e relativi cromatismi spesso "indecenti".
Con il C9,25 ed un oculare 10 mm (meglio se buono) sei già a 235x ed in assoluta scioltezza. Raggiungere i 300x è quasi disarmante nella sua semplicità e sulla Luna ti permetti spesso 500/600x. Basta un seeing appena discreto.
Gli ammassi globulari sono tra gli oggetti che preferisco e con questo tubo sono talmente godibili che io ci sballo ogni volta con il loro effetto "esplosione". Riesco pure ad osservarci le galassie da casa, seppure al limite. Ma l'osservazione planetaria, che mi attira più di tutte, è quella che apprezzo maggiormente in questo OTA, che tutto sommato rimane comunque piuttosto "scarso" di diametro direi. Sulla Luna poi fai ciò che vuoi, o quasi.
E' il tele con cui si può pensare di cominciare a fare Hi-Res planetario in modo "semi-serio" e con relativa facilità.
Insomma, a mio giudizio, un "buon" tele per farsi le ossa, ma la meccanica lo relega ad una classe di strumenti "molto" amatoriali e se si pretende di più bisogna spendere! Intubazione, sistema di messa a fuoco e precisione di collimazione delle ottiche sono oggettivamente non ottimali, ma nonostante tutto se la cava abbastanza bene visto il prezzo (dell'usato soprattutto).
Se lo Schmidt-Cassegrain è uno schema ottico di compromesso, il C9,25 è un compromesso abbastanza ben riuscito. Taluni possessori il C9 lo adorano ed esaltano, io lo tollero benevolmente, d'altronde non ho mai posseduto un OTA migliore!

DIFETTI RISCONTRATI: la "maniglietta" singola ed esile posta sulla culatta è scivolosa e rende sfuggente l'OTA quando lo si maneggia svincolato dalla testa, era così difficile fare due maniglie a sezione quadra?! ...il tubo è praticamente sigillato, per acclimatarlo ci vuole un tempo inutilmente lungo! bucare ad hoc la culatta in fabbrica? ...il sistema di messa a fuoco è "arcaico" con quella manopola a movimento unico che spinge/tira lo specchio in modo sbilenco, con il target che balla il walzer nel campo inquadrato ad ogni inversione: io ho rimediato con un FISS 3A, ma è costato cento euro! però funziona! ...la collimazione va a farsi benedire al cambio dovuto al passaggio del meridiano, se fai riprese planetarie ti girano i cosiddetti!

...considerazioni sulla barra a coda di rondine tipo Vixen per il  C9,25


(continua)