mercoledì 1 settembre 2010

La super-Terra

La missione Kepler ha confermato il prima sistema planetario in cui almeno due oggetti, delle dimensioni leggermente inferiori a Saturno, transitano entrambi prospetticamente davanti alla loro stella. E forse anche una super-Terra …
Il sistema utilizzato dalla missione Kepler della NASA per la scoperta di esopianeti si basa sul metodo dei transiti davanti alla stella sotto osservazione. Un pianeta che si trovi quasi perfettamente allineato tra il telescopio e la stella passerà davanti al disco dell’astro e quindi causerà una lieve caduta di intensità nella luce emessa dalla stella. La perdita di luminosità è ovviamente molto debole, ma la strumentazione di bordo è in grado di rilevare anche la più piccola variazione.
Più di 700 nuovi possibili pianeti sono stati scoperti nei primi 43 giorni di missione e devono essere ora confermati un po’ alla volta anche con osservazioni da terra. Ma il nuovo “caso” è veramente stato fortunato oltre che complicato. Ben due pianeti sono apparsi transitare davanti alla stella Kepler-9 e hanno avuto il nome di Kepler-9b e Kepler-9c.
Non è stato facile riconoscere il doppio transito, ma i dati sono interessantissimi. Dobbiamo infatti ricordare che la profondità della perdita di luce, la sua durata, il periodo tra un transito e l’altro danno informazioni sulla grandezza del pianeta, la sua distanza dalla stella e il periodo orbitale. Non solo, però. Possibili variazioni nei tempi di passaggio davanti alla stella, indicano anche la presenza di altri pianeti (che non transitano) che perturbano il moto dei loro fratelli. In tal modo si riesce anche ad avere stime della massa degli oggetti.
Tutto molto bello… ma il transito di due oggetti crea molta confusione, anche perché il passaggio può avvenire non centralmente ma ai bordi dell’astro e le durate di transito possono esserne influenzate: un pianeta vicino (e quindi veloce) e “centrale” può causare la stessa perdita di luce di uno lontano (e quindi lento) ma “non centrale”. Insomma un bel rompicapo … In ogni caso, ora si è avuta la certezza del doppio transito e si possono ottenere i primi dati sicuri, come i periodi di rivoluzione che risultano essere di 19 giorni per (b) e 38 per (c). Lo studio delle variazioni negli istanti di transito sono poi stati confermati direttamente dalle osservazioni e quindi hanno dato conferma ai calcoli teorici che si fanno quando il pianeta perturbatore è solo intuito ma non visibile.
Le sorprese non sono, però, ancora finite… Vi sono segni confusi e debolissimi di un terzo transito. Le variazioni di luce sono così deboli che ci vorrà ancora tempo per la conferma finale. Se fosse vero si sarebbe scoperto un pianeta con un raggio grande solo una volta e mezzo quello della Terra. La sua distanza dalla stella sarebbe molto piccola, dato che le girerebbe intorno in soli 1,6 giorni terrestri.
Staremo a vedere…

(fonte www.astronomia.com)